"Un leone in sella a Mondobici: Simone Lunghi, ciclista, campione e leader del Gruppo Sportivo Mondobici Tecnoplast si racconta"
Intervistare Simone Lunghi, ciclista, biker e leader del gruppo Mondobici, non è cosa comune. Persino durante le domande, Simone è sulla sua bici, al cellulare, mentre sale con la moglie sul Catria per festeggiare l’anniversario di matrimonio. Impegnato nello sport quotidianamente, Simone, ci regala mezzora della sua vita privata e della sua esperienza.
Quando hai iniziato a fare sport?
S. L. Sono sempre stato un tipo atletico, prima giocavo a basket, poi ho fatto palestra e nuoto. Col ciclismo, ho iniziato 10 anni fa, il primo approccio alla bici, come capita a molti, è stato con lo spinning. Prima facevo l’idraulico, poi grazie ad un lavoro che mi impegna metà giornata, ho cominciato a dedicarmi 6 giorni su 7 alla mia passione a due ruote. Con allenamento e costanza, i miglioramenti sono arrivati subito. Ogni anno, alzo l’asticella e ottengo risultati, come accaduto al Sellaronda Hero a livello europeo, una gara tra le più dure che ci siano. Il primo anno non è andata, il secondo anno, mi è servito per prendere le misure e ho vinto il primo posto di categoria M1 2014. Ora faccio anche Triathlon e mi alleno due volte al giorno, vado in bici, nuoto e corro. Sono fortunato perché la famiglia, soprattutto mia moglie, mi “supporta e mi sopporta” come oggi che siamo entrambi in bici, proprio in questo momento e festeggiamo l’anniversario di matrimonio. Arriviamo in cima, ceniamo e dormiamo al Catria. E domani si parte per il Nerone, o si va a Urbino per la Straducale, poi a casa, sennò…
Ride Lunghi mentre dice – “Nostra figlia è sempre coi nonni non ci riconosce più quando torniamo!”
S. L. Poi ho cominciato a correre a piedi in 2-3 mesi la prima maratona a Reggio Emilia, poi Pisa, in 3 ore sono arrivato.
Corsa, bici, Triathlon: è impossibile fermarti!
S. L. Sì, ogni anno cerco di spingere di più, come l’anno scorso nel 2015 in Austria. Poi c’è stato il Campionato di Mountain bike e l’Ironman di Pescara, con ottimi posizionamenti.
La news è che mi sono appena classificato come migliore italiano al Salzkammergut MTB Trophy 2016, ho superato i 211 km in 12:11:52.(33°assoluto!) Si tratta di una delle gare, in Europa, delle più estreme, con molto dislivello. C’ero stato anche l’anno scorso e quest’anno ce l’ho fatta!
Si diverte Lunghi, anche quando il gioco si fa duro. Anzi, è proprio lì che dà il meglio di se stesso. Come durante La 24h di Finale Ligure in Mountain Bike con un circuito di 8 km ad anello, in 30 minuti era a giro, dice che è stata una festa continua.
Che cosa ti ha dato il ciclismo?
S.L. Il ciclismo mi ha insegnato a gestire la mente. Questo atteggiamento mi ha aiutato nella vita di tutti i giorni a superare le difficoltà. Lo sport per me è divertimento e l’atteggiamento è tutto: se fisicamente sei prestante, puoi ottenere quel che vuoi, io quando voglio qualcosa, so che vado fino in fondo e la ottengo.
Quando è iniziata l’avventura con Mondobici?
S. L. Ho iniziato ad andare in bici con un gruppo che si chiamava le “Pantegane grasse”. Appena si è sciolto, sono entrato in Mondobici. Con Tiziana si è creato subito un bel feeling: ci aiutiamo, ci sosteniamo, ci divertiamo e organizziamo insieme una notturna con mangiata e birra, è un rapporto di amicizia reciproco oltre che di passione per lo sport. Mondobici è la mia seconda famiglia. Oltre a questo legame di amicizia, Mondobici è sicuramente in zona il negozio più attrezzato, più professionale e pronto a risolvere tutti i problemi dei ciclisti e dei biker. Anche grazie a Davide, il meccanico che ha conoscenza di tutti i problemi che capitano ed è in grado di risolverli in fretta.
Tutti dicono che sei un leader: qual è il tuo segreto?
S.L. Io non mi sento un leader, ci sono atleti più capaci di me, forse è per l’atteggiamento che mi riconoscono i miei compagni. Forse perché so tenere il gruppo compatto, so che porto a termine tutto quello che mi prefiggo, i miei obiettivi, so che arrivo in cima prima o poi, ecco, la calma è la virtù dei forti. Sono sempre ironico, scherzo, non mi altero se mi si buca una ruota, mi voglio divertire, perché so bene che nella vita i problemi sono altri. Devo dire che la famiglia mi ha aiutato, perché moglie e i genitori mi permettono di allenarmi e di stare fuori spesso, prendendosi cura di mia figlia.
Quale sarà la prossima sfida?
Nel frattempo Simone continua la preparazione per i prossimi impegni di Triathlon e alla fine dell’intervista, ci manda un whatsapp con una foto e un aforisma, che ha fatto suo e gli sta a cuore. È di Paul Cohelo e dice: “Un giorno ti sveglierai e non ci sarà più il tempo di fare le cose che hai sempre sognato. Falle Adesso” – È anche saggio, il nostro leader.